Cellulite: Verità e Concretezza dei Rimedi Terapeutici
Evidenze cliniche dei diversi trattamenti
Le donne hanno la cellulite. C’è chi ne soffre di più, chi ne ha di meno, ma questa è la dura verità.
Tutte, o quasi, prima o poi, si ritrovano a farci i conti.
Molti dei trattamenti anticellulite in circolazione, ormai da anni, sembrano dare buoni risultati. Il problema, nella maggior parte dei casi, è che gli effetti tissutali sono spesso passeggeri. Anche dopo ripetute sessioni, il potenziale terapeutico resta limitato al breve termine e questo rende le pazienti insoddisfatte e sfiduciate.
Terapia topica
Tra gli approcci terapeutici, adottati in caso di cellulite, c’è, prima di tutto, la terapia locale.
Creme, gel, unguenti o lozioni, vanno a costituire i cosiddetti cosmaceutici: prodotti per uso topico che, nonostante la presenza di principi attivi, non sono classificabili come farmaci, secondo la normativa vigente.
I cosmaceutici più diffusi contengono metilxantine (come la caffeina), retinoidi ed estratti botanici. Tra i loro meccanismi d’azione si annoverano: stimolazione della microcircolazione cutanea, promozione della lipolisi e incremento della produzione di nuove fibre di collagene, definita neocollagenesi.
È stato dimostrato che i cosmaceutici, anche quelli non particolarmente costosi, sono efficaci nel ridurre la cellulite, in quanto ne migliorano principalmente l’aspetto. I risultati, dunque si vedono, ma non sono duraturi. L’effetto sulla riduzione della circonferenza della coscia, inoltre, è piuttosto moderato (Turati et al., 2013).
Terapia decongestiva
La decongestione delle aree cellulitiche, si ottiene mediante due tecniche principali.
C’è il linfodrenaggio manuale che, attraverso apposito massaggi, aiuta a ridistribuire i fluidi extracellulari nelle zone interessate (Gold, 2012).
E c’è la vacuum terapia, che permette di eliminare le cellule adipose in eccesso. Grazie a specifiche apparecchiature, si effettua il vuoto in contemporanea ad un massaggio meccanico che, insieme, scollano e ridistribuiscono la massa grassa.
Come nel caso della terapia topica, anche quella decongestiva genera risultati evidenti ma, comunque, transienti (Güleç 2009).
Terapia ad onde acustiche
Onde d’urto o onde shock migliorano la microcircolazione cutanea, la neocollagenesi e il drenaggio linfatico (Adattoet al., 2010).
Diversi studi hanno dimostrato un miglioramento della cellulite, sia nell’aspetto che nel grado di severità, dopo 6-8 sessioni settimanali di onde d’urto (Schlaudraff et al., 2014).
Dispositivi elettrotermici
Esistono apparecchiature capaci di generare calore nei tessuti interessati dalla cellulite, attraverso un flusso di corrente elettrica. Il fenomeno si chiama bioimpendanza e, in genere, ha effetti clinici solo superficiali. Per questo si utilizza in combinazione ad altre tecniche, ad esempio il massaggio meccanico o l’energia infrarossa a 700-2000 nm (Peterson et al.,2011).
Subcisione
Nonostante l’invasività, la subcisione - letteralmente definita come chirurgia sottocutanea che non prevede incisioni - permette di ottenere notevoli miglioramenti della cellulite, rapidi e duraturi.
Infiltrazioni percutanee di anestetici locali permettono di effettuare l’intervento in sicurezza, inserendo un ago attraverso la pelle, per tagliare i setti fibrosi responsabili delle lesioni cellulitiche.
Il 78.87% delle donne, che hanno fatto ricorso a tale intervento, si è mostrata soddisfatta dopo un singolo trattamento. Gli effetti, inoltre, sembrano perdurare per almeno 2 anni (Hexsel and Mazzuco, 2000).
La subcisione è stata descritta per la prima volta nel 1995 e la sua efficacia è data dal fatto che rilascia il reticolo dermico, rendendola topografia della pelle più liscia e levigata.
Gli evidenti miglioramenti clinici sono dovuti alla ridistribuzione della tensione sottocutanea, alla mitigazione delle protrusioni grasse e alla riallocazione dei lobuli di grasso nello spazio creato dalla procedura stessa. La subcisione è raccomandata esclusivamente nei casi in cui la cellulite sia evidente anche a riposo; è sconsigliata per cellulite visibile solo in seguito a sollecitazione esterna o a contrazione muscolare.
Ricapitolando…
Dai dati di letteratura si può dedurre che la maggior parte degli approcci terapeutici ha effetti evidenti ma poco duraturi e, spesso, limitati al periodo della terapia. La chirurgia, come la subcisione, invece, risulta più efficace e persistente. Ma è ovvio che le donne preferirebbero tecniche meno invasive.
Solo una migliore comprensione dei meccanismi fisiopatologici della cellulite migliorerà i trattamenti disponibili e, nel prossimo futuro, porterà allo sviluppo di terapie più mirate, per soddisfare le esigenze di tutte le donne.