Perché le donne soffrono di mal di testa?
Il ruolo degli ormoni femminili
L’emicrania è una condizione comune a molte donne e, nella maggior parte dei casi, riguarda quelle in fertile età. Il suo andamento clinico sembra essere legato alle fluttuazioni ormonali, sia che dipendano dal ciclo mestruale, sia che derivino da terapie con ormoni esogeni.
Un gruppo di ricercatori italiani, dell’Università di Pavia, ha trovato risposte complete ed esaustive ad un paio di quesiti semplici ed istintivi.
Quesito numero 1:
Gli ormoni femminili hanno un’influenza sugli attacchi di emicrania?
La risposta è si. E la spiegazione è lapalissiana. Durante l’ultima fase del ciclo mestruale si ha un abbassamento dei livelli ormonali, che provoca il processo delle mestruazioni. Gli attacchi di emicrania, che si verificano in questo periodo, sono di gran lunga più severi di un banale mal di testa: durano di più e sono maggiormente resistenti al trattamento farmacologico [Granella et al., 2014]. Il calo ormonale legato al ciclo, dunque, incide fortemente sul fenomeno dell’emicrania.
Quesito numero 2:
Le terapie a base di ormoni possono modulare il mal di testa delle donne?
La risposta è ancora si. Ne sono la prova i contraccettivi ormonali combinati. Lo studio pilota, condotto dai ricercatori pavesi, dimostra che chi fa uso di tali contraccettivi, quando interrompe la terapia tra un ciclo e l’altro (intervallo ormone-free), è più sensibile agli stimoli somatosensoriali. Nel periodo ormone-free la soglia del riflesso neurologico del dolore si abbassa, rendendo il mal di testa verosimilmente più difficile da sopportare. Il dolore percepito, tuttavia, resta soggettivo.
Per concludere, dunque: gli ormoni femminili endogeni e i contraccettivi ormonali combinati modulano le vie neurologiche di trasmissione del dolore. Quando il ciclo terapeutico si interrompe e l’organismo va in carenza ormonale, la sensibilità agli stimoli dolorosi incrementa e gli attacchi di emicrania crescono.