Agopuntura: effetti antinfiammatori attraverso il nervo vago
Basi fisiologiche e meccanismo d’azione
L’agopuntura è una pratica utilizzata per curare numerose patologie, soprattutto quelle degli organi interni. È particolarmente diffusa nei paesi dell’Asia ma si sta espandendo, sempre più, anche nella cultura occidentale.
Il principio dell’agopuntura
La medicina tradizionale orientale si basa sulla seguente credenza: tra gli organi presenti nelle diverse parti dell’organismo, esiste un canale energetico, chiamato meridiana. L’agopuntura, stimolando punti specifici del corpo, attraverso tale canale, ripristina una forza vitale, detta flusso qi.
Vista così, l’agopuntura non sembra avere molto a che fare con la fisiologia classica. Forse proprio per questo, suscita un certo scetticismo.Eppure dei ricercatori coreani ne hanno definito, almeno in parte, le basi biologiche.
La spiegazione scientifica
Il Dipartimento di Medicina Orientale dell'Università coreana di Daejeon, in collaborazione con l’Università statunitense di Louisville, ha condotto un’interessante studio atto a valutare il coinvolgimento funzionale dell’agopuntura nella regolazione delle risposte infiammatorie.
In un modello sperimentale di topo, è stata somministrata l’endotossina LPS per indurre lo stato infiammatorio, dopo di che è stata praticata l’agopuntura.
Le osservazioni principali sono state 2:
- La stimolazione agopunturale a livello del puntoST36 (o stomaco36), chiamato zusanli, riduce la produzione di una potente molecola pro-infiammatoria, il fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), sia nel sangue sia nella milza.
- I livelli di TNF-α, ridotti dall’agopuntura, vengono ripristinati in seguito alla resezione selettiva di alcune fibre del nervo vago, definita in gergo medico neurectomia e vagotomia.
Questi risultati suggeriscono che l’agopuntura ha un reale effetto antinfiammatorio e il suo potere si esplica attraverso il nervo vago.
Se si verifica infiammazione degli organi interni, l'agopuntura la contrasta e il paziente ne trae benefici.