Come smettere di fumare in gravidanza
Fuori il partner, dentro i computer e gli incentivi finanziari
Supportare le donne nell’impresa stop al fumo in gravidanza sta diventando sempre più una questione psicosociale.
Il fumo e la povertà: le evidenze sociali
Il fumo di sigaretta è uno dei pochi prevedibili fattori di rischio di complicazioni in gravidanza, pre- e post-natali. Ma, nonostante le tante campagne di sensibilizzazione, questo brutto vizio sembra aumentare nei paesi medio e sottosviluppati e resta curiosamente associato alla povertà.
L’inutilità del supporto del partner: le ragioni psichiche
Studi condotti su oltre 2900 donne dimostrano che interventi psicosociali possono aiutare le donne a smettere di fumare durante la gravidanza. Ma attenzione: l’approccio più fruttuoso non è quello punitivo, deve essere positivo (Bond2012).
Le raccomandazioni non servono a granchè. Nemmeno il supporto del partner sembra essere efficace anzi, nelle donne più vulnerabili, è addirittura controindicato.
Incentivi finanziari, invece, come buoni e voucher, hanno un ottimo effetto (Tuten2012). Anche le attività di counselling sono efficaci, ma solo se personalizzate per ciascuna donna. Le future mamme non amano le terapie di gruppo, loro sono all’avanguardia e preferiscono l’aiuto telematico, i cosiddetti programmi di computer-generated counselling (Ondersma 2012).
Suggerimenti per evitare le ricadute: prevenire è meglio che curare
La maggiore causa del rischio di riprendere a fumare sembra stare nei social Network (Nguyen2012b) e nell’influenza negativa del partner (Flemming 2013).
Mariti, compagni, genitori e parenti: non ammonite le future mamme e non dite loro che, fumando, fanno del male al bambino. Siate comprensivi e cercate un argomento di maggiore appeal, ad esempio la prevenzione dell’incremento del peso. L’obesità ha superato il fumo come più comune causa di nascita prematura nei paesi industrializzati (Flenady2011); le donne lo sanno e sono sensibili all’argomento.
Smettere di fumare in gravidanza è davvero difficile ed è per questo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di mettere in atto strategie per prevenire piuttosto che curare, riducendo il rischio nelle giovani donne di intraprendere questo brutto “malcostume”. E inoltre, data la correlazione tra il fumo in gravidanza e le ineguaglianze sociali, forse è arrivato il momento di cominciare seriamente a ridimensionarle (WHO 2008b).