Chi assume troppo pesce in gravidanza mette a rischio la crescita del bambino
Salute minacciata da un alimento innocuo
Mangiare pesce fa bene. Questo è un dato di fatto. Mangiare troppo pesce no. Questo lo dimostra la scienza.
La notizia che ci si accinge a leggere serve a sfatare il luogo comune, secondo il quale il pesce è un alimento sempre salutare e del tutto innocuo.
L’assunzione di pesce durante la gravidanza influenza la crescita del bambino
Nel 2016 sono stati pubblicati i risultati di un brillante studio multicentrico, condotto su un totale di 26184 donne gravide. Sono stati coinvolti ben 10 paesi (Italia, Belgio, Francia, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna e Massachusetts) e i neonati interessati sono stati seguiti dalla nascita fino ai 6 anni successivi.
Questi i parametri valutati: numero di assunzioni di pesce durante la gravidanza e indice di massa corporea dei bambini.
Di seguito i risultati ottenuti.
Il consumo di pesce durante la gravidanza varia a seconda della geografia. Si va da un minimo di 0.5 volte a settimana (registrato in Belgio) a un massimo di 4.45 volte a settimana (registrato in Spagna).
Le donne che mangiano pesce più di 3 volte a settimana, se comparate con chi mantiene una media di 1 sola volta a settimana, danno alla luce bambini con un più alto indice di massa corporea, confermato durante tutto il periodo del follow-up. In queste stesse donne si rileva un elevato rischio di crescita eccessiva del neonato, che culmina con un incremento del rischio di obesità trai 4 e 6 anni.
La crescita eccessiva riguarda, per lo più, le femminucce piuttosto che i maschietti.
L’FDA conferma
Come volevasi dimostrare, i risultati dello studio centrano appieno l’obiettivo: confermare che l’assunzione di pesce non sempre è salutare.
Il consumo eccessivo di pesce, durante la gravidanza, è associato all’incremento di peso e alla possibile obesità del bambino.
Queste osservazioni concordano con le line guida dell’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali statunitense (FDA), che suggerisce di non eccedere e limitarne le assunzioni di pesce.