Per decenni si è creduto che l'elaborazione del dolore fosse equivalente in tutti i sessi, e si è rimasti fermamente convinti di questa teoria fino a che alcuni ricercatori non hanno fatto questa scoperta: i percorsi biologici, capaci di provocare sofferenza fisica, possono essere innumerevoli; le risposte agli stimoli nocivi quindi variano da ornismo ad organismo.
Cos’è il dolore
Il dolore si verifica quando i sensori neurali della pelle, dei muscoli, delle articolazioni o degli organi registrano una sensazione potenzialmente dannosa, cad esempio i danni dovuti al calore.
Tali sensori trasmettono segnali attraverso i nervi periferici al midollo spinale, attivano altri nervi che comunicano prima con il tronco e poi con la corteccia cerebrale, la quale quindi interpreta quei segnali come "ahi!".
Ma il dolore si esplica in molti modi, e diversi percorsi chimici possono contribuire alla sua manifestazione.
Alcuni tipidi dolore si distinguono per tempistica. C'è una risposta rapida a qualcosa di caldo, ad esempio, acuto o comunque nocivo, e c'è un dolore cronico a lungotermine che potrebbe persistere anche dopo che la ferita iniziale è guarita.
Altri tipidi dolore si distinguono per una diversa percezione da parte dell’uomo e della donna.
Il ruolo degli ormoni
I ricercatori hanno a lungo attribuito le differenze di sesso nella percezionedel dolore agli estrogeni, ormoni che controllano lo sviluppo dell'utero, delle ovaie e del seno e che regolano il ciclo mestruale.
L'estrogeno può esacerbare o offuscare il dolore, a seconda della sua concentrazione e della posizione.
Anche il testosterone, l'ormone coinvolto nello sviluppo di prostata e organi sessuali maschili, così come delle caratteristiche secondarie quali i peli del corpo, pare che possa ridurre il dolore. In alcune persone con dolore cronico, sono stati addirittura ipotizzati trattamenti terapeutici a base di testosterone.
Differenze genetiche
In uno studio pubblicato online nel novembre 2018, Price e il suo team hanno riferito che un farmaco per il diabete, chiamato metformina, riduce le cellule che circondano i neuroni sensoriali nel midollo spinale.
È stato osservato che questo farmaco blocca l'ipersensibilità al dolore da danni ai nervi solo nei maschi. Nelle femmine, invece , non ha alcun effetto.
Per entrare nel sistema nervoso, la metformina sfrutta una proteina che, nei maschi, è espressa a livelli più alti che nelle femmine. In quest’ultimo caso, infatti, il farmaco resta intrappolato al di fuori dei nervi e non può esercitare il proprio effetto.
Lo studio qui illustrato, insieme a tanti altri ancora, dimostra che, tra uomo e donna, esistono davvero delle differenze nella percezione del dolore.
Forse ad oggi ne sappiamo ancora poco ma col tempo si faranno ulteriori scoperte e, forse, gli uomini avranno finalmente una base scientifica per giustificare le loro lagne con le proprie partners.
Dalle fonti:
White et al. 2015. A novel use for testosterone to treat central sensitization of chronic pain in fibromyalgia patients
Nag et al. 2009. Testosterone is essential for α2-adrenoceptor-induced antinociception in the trigeminal region of the male rat