In un nuovo studio, riportato negli atti della National Academy of Sciences, l'economista comportamentale Krzysztof Karbownik dell’Universitàdi Atlanta e l'antropologo biologico Christopher Kuzawa della Northwestern University di Evanston hanno esaminato circa 730.000 nascite, tra cui 13.800 gemelli.
Secondo quest’analisi, portata avanti per più di undecennio, le gemelle femmine che condividono il ventre materno con un fratello tendono ad avere meno istruzione, guadagnare meno soldi e hanno meno figli delle donne che condividono il grembo materno con un'altra femmina.
Nel dettaglio: le donne che hanno un gemello maschio, rispetto a quelle con un sorella gemella, hanno il 15,2% in meno di probabilità di diplomarsi, il 3,9% in meno di finire l'università, e l'11,7% in meno di sposarsi. Hanno, inoltre, il 5,8% di bambini in meno e guadagnano l'8,6% in meno.
Sebbene il meccanismo che sottende tale fenomeno, al momento, non sia del tutto chiaro, i ricercatori ipotizzano che la causa possa essere l'esposizione al testosterone durante lo sviluppo fetale.
Gli effetti del testosterone
Pare che le gemelle femmine che condividono l’utero con uno o più fratelli tendono a sviluppare una struttura ossea più maschile e un cervello con ippocampo sinistro e amigdala più grandi. Queste regioni sono, rispettivamente, quelle coinvolte nella memoria e nell'elaborazione emotiva.
Secondo gli autori dello studio, gli effetti del testosterone su ossa e cervello potrebbero indurre le donne ad agire in manierapiù aggressiva e prevaricatrice, stimolandole a un comportamento tradizionalmente considerato come "tipico maschile".
Nell'attuale società, una donna assertiva e trasgressiva potrebbe essere ostracizzata, tanto in ambito lavorativo che privato. E, come risultato finale, si assisterebbe ad un minore successo socioeconomico della donna stessa.
Per tanto tempo i ricercatori hanno ignorato il ruolo del testosterone nelle donne, i suoi effetti a lungo termine e la maniera in cui esso influenza il comportamento.
Questa potrebbe essere la volta buona per dare il via a un nuovo filone di studi, incentrati proprio su quest'argomento. Ricerche future, probabilmente, faranno luce sulla "neomateria"