La diete vegetariane e vegane stanno, negli ultimi tempi, scalando le classifiche di usi e costumi di un bel po’ di occidentali. Spopolo tra i difensori degli animali, gli appassionati della madre terra e, più in generale, tra tutti i devoti alla natura.
Ma anche in questo contesto c’è da affrontare il tasto dolente dei mille pro e dei molteplici contro. Nobili cause da difendere, da un lato, contro salute da preservare, dall’altro.
Il contro: poche proteine, quasi niente calcio
È cosa ormai risaputa che le diete vegetariane e vegane forniscono, a coloro che le praticano, un apporto troppo basso di proteine e di calcio. Da qui la supposizione che possano essere causa di bassa densità di minerali nelle ossa nonché di osteoporosi.
Per i vegani, che non si nutrono di alcun derivato animale, questo è vero: la bassa assunzione di calcio genera scarsa densità delle ossa e questo, a lungo andare, rende più suscettibili alla perdita della massa ossea.
Il pro: pochi acidi, minore osteoporosi
Un'elegante review proveniente dall’Hirslanden Bois Cerf di Losanna (Svizzera), spiega il rovescio della medaglia.
Anche se vegetariani e vegani assumono poco calcio, consumano molti nutrienti ricchi di potassio, come frutta e verdura. Questo fa si che il quantitativo di acidi provenienti dalla dieta di questi individui sia particolarmente basso. Non a caso, studi recenti dimostrano che lo scarso apporto di acidi correla con una maggiore densità ossea di minerali e, al tempo stesso, genera riduzione dell'osteoporosi.
Mentre per vegetariani e vegani il carico nutrizionale di acidi è molto basso o assente, la dieta degli onnivori (West-Style) produce ogni giorno da 50 a 70 mEq di acidi. Potrebbe risiedere proprio nei vegetali il sostanziale espediente per proteggersi dall’osteoporosi?
È una vita che le sagge nonne ripetono di mangiare frutta e verdura. Perchè non dare ascolto e seguire un buon consiglio? Non importa se si è vegetariani, vegani o semplicemente onnivori: potrebbe valerne davvero la pena.