Ridurre l’apporto di alimenti per soli 5 giorni al mese potrebbe aiutare a trattare alcune patologie legate all'età, come diabete e malattie cardiovascolari o, addirittura, a prevenirle.
Studi clinici dimostrano che il digiuno periodico, infatti, può ridurre il grasso corporeo, diminuire i livelli di insulina e fornire altri benefici.
Ma ci sono diversi modi per digiunare.
La dieta 5:2
Uno dei programmi più conosciuti è la cosiddetta dieta 5:2, che permette di mangiare normalmente per 5 giorni a settimana e, negli altri 2 giorni, prevede l’assunzione di non più di 500-600 calorie, circa un quarto di ciò che mediamente viene consumato.
5 giorni di digiuno
Un’alternativa è la dieta del digiuno, ideata dal biochimico V. Longo dell'Università della California a Los Angeles.
Secondo tale dieta, per la maggior parte del mese si mangia tutto ciò che si vuole. Poi, per 5 giorni consecutivi, si consumano sostanzialmente zuppe e barrette energetiche. Queste ultime devono essere ricche di grassi insaturi ma poveri di carboidrati e proteine, una combinazione in grado di stimolare il corpo a ristabilirsi e bruciare il grasso immagazzinato.
Lo studio di Science Translational Medicine
I dati di una ricerca clinica, condotta su 71 persone sottoposte alla dieta del digiuno del rof. Longo per 3 mesi, dimostrano che nei soggetti a dieta si assisteva ad una perdita media di 2,6 Kg che nel gruppo di controllo non si verificava. I risultati mostrati suggeriscono, inoltre, che la dieta del digiuno riduce la glicemia e il numero di tumori ed aumenta la longevità.
Anche se 3 mesi non sono sufficienti a determinare empiricamente se la dieta è davvero in grado di far vivere più a lungo, i ricercatori hanno riscontrato un’interessante correlazione inversa con le variazioni dei livelli del fattore di crescita insulino-simile, un ormone che promuove l'invecchiamento in diverse specie.
“Trattare" l'invecchiamento, inoltre, vorrebbe dire ridurre il dirischio di diabete e patologie cardiovascolari.
È proprio per questo che in una sperimentazione di follow-up, il team californiano spera di dimostrare l’effettivo funzionamento dei 5 giorni di digiuno, determinando se possa giovare a persone che hanno già una malattia correlata all'età – magari proprio il diabete - o sono propense a svilupparla.
Il mondo scientifico attende i risultati.
Dalla fonte: Wei et al. Science Translational Medicine 15 Feb 2017:Vol. 9, Issue 377, eaai8700. Fasting-mimickingdiet and markers/risk factors for aging, diabetes, cancer, and cardiovascular disease